“AFFARI ESTERI”, N. 141, pp. 5-7

CARLO AZEGLIO CIAMPI
– Presidente della Repubblica Italiana –
L’EUROPA E IL COMPITO DEI SEI FONDATORI

Questo è il testo integrale della lettera che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato il 19 novembre 2003 ai Presidenti di Germania e di Francia ed ai Sovrani del Belgio, del Lussemburgo e dei Paesi Bassi, cioè ai Capi di Stato dei cinque Paesi che, assieme all’Italia, hanno fondato l’Europa.

Le scrissi un anno fa per ricordare insieme l’ideale comunitario dell’integrazione europea ed il ruolo vitale che i sei Paesi fondatori - il Belgio, la Germania, la Francia, l’Italia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi - sono chiamati a svolgere nel condurre a buon fine l’indispensabile riforma istituzionale dell’Unione Europea.
Nel corso del 2003, la collaborazione fra i Paesi fondatori ha ancora dimostrato di essere l’anima del progetto di unificazione, capace di imprimere slancio ai suoi avanzamenti.
Ha facilitato, nelle cruciali fasi conclusive della Convenzione, il consenso su un testo di Trattato Costituzionale, che risponde alle esigenze di un’integrazione europea matura e pronta a trovare una compiuta definizione giuridica.
Alla Conferenza Intergovernativa, continuatrice del lavoro costituente della Convenzione e depositaria delle sue acquisizioni, tale collaborazione è indispensabile, affinché il patrimonio originario di valori e la lunga esperienza accumulata contribuiscano alla realizzazione di una Costituzione per l’Europa.
Coesione e senso di responsabilità sono stati essenziali nei momenti decisivi dell’integrazione, dal mercato unico, all’abolizione integrale delle frontiere, all’introduzione dell’Euro. Non possiamo farne a meno oggi, quando l’Unione Europea è chiamata a darsi un assetto istituzionale che le consentirà di esercitare in maniera adeguata le responsabilità che le competono anche in campo imernazionaie ed avendo, inoltre, ampliato il numero dei suoi Stati membri.
Tante volte abbiamo invocato una più autorevole presenza dell’Europa sulla scena mondiale. È ora il momento di dare un peso politico ai principi che ci uniscono e che non riguardano soltanto l’economia e la moneta.
Ho avuto modo, durante i miei recenti colloqui a Washington con il Presidente Bush e il Vice Presidente Cheney, di mettere in luce il significato dell’integrazione europea ed il valore del progetto di Costituzione.
Ho illustrato la convinzione che gli Stati Uniti possono avere piena fiducia nell’Unione Europea. Analogamente, nel mio successivo incontro con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, ho riscontrato l’aspettativa per il consolidamento di un ruolo unitario dell’Europa in ambito multilaterale.
Abbiamo una particolare responsabilità nell’assicurare l’adozione della Costituzione, che consentirà all’Unione Europea di diventare un soggetto politico di pieno diritto.
Ci sostiene la volontà di rispondere alle attese dei nostri cittadini.
Siamo chiamati ad un compito urgente, che deve essere portato a buon fine prima dell’allargamento ai dieci nuovi Stati membri, prima delle elezioni europee del prossimo mese di giugno.
Noi Paesi fondatori abbiamo compiuto uno straordinario investimento politico nel progetto di condivisione della sovranità; abbiamo tenacemente operato per il raggiungimento dei traguardi dell’integrazione.
Non possiamo immaginare alcun altro risultato, se non l’approvazione, entro il 2003, del nuovo Trattato Costituzionale.
I Paesi fondatori sono ben consapevoli che la volontà di unificazione europea è inarrestabile. L’Unione andrà comunque avanti, anche attraverso nuclei d’avanguardia, che, come per il passato, continueranno a perseguire e ad anticipare la realtà di una necessaria, sempre più compiuta integrazione.
Con piena fiducia in questi comuni obiettivi e nel rinnovamento dello spirito unitario di cui siamo antesignani, oggi come agli albori dell’integrazione, indirizzo questa lettera a Lei, come a tutti i Capi di Stato dei Paesi fondatori.
Grato per le considerazioni che Ella riterrà farmi pervenire, La prego di accogliere I’epressione della mia viva stima.

© Affari Esteri, 2004